Venerdì 14 Ottobre 2022 alle ore 18.00 nelle sale museali
di Palazzo Bisaccioni di Jesi (AN), si è inaugurata la mostra antologica
di Ennio Tamburi (Jesi, 1936 – Roma, 2018) dal titolo “Mappe di luoghi
impossibili”, a cura di Roberto Lacarbonara, con il patrocinio della
Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi.
A dieci anni di distanza dalla grande personale “Semplice. Complesso”,
tenutasi nella Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma (2012), Palazzo
Bisaccioni - sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi - ospita
un’ampia selezione di opere realizzate da Ennio Tamburi tra il 1993 e
il 2011, un nucleo fortemente rappresentativo della ricerca pittorica
che il maestro jesino, considerato uno degli interpreti più raffinati
dello scenario artistico italiano del Novecento, scelse di radunare per
la retrospettiva romana e che segnano il punto apicale di una intera carriera
dedicata allo studio del segno e dello spazio.
“Per artisti come Tamburi – o come Griffa, come Novelli, come Twombly,
tra gli accostamenti più fedeli e ricorrenti nella critica – accanto a
un segno c’è sempre un altro segno per effetto di espansione, di libertà,
di indefinitezza. La scena informale della Roma anni Sessanta resta viva
nell’impasto di colore e materia in questi interpreti dello spazio sempre
auratico dell’opera. Uno spazio che Tamburi intende come “campo”, secondo
molteplici declinazioni. Campo di battaglia, nei primi agglomerati di
puntini “schierati, compatti, pronti a colpire” che attrezzavano le carte
degli anni Novanta. Campo energetico, quantico, “predimensionale” nei
fogli sciolti e radunati in coppie e gruppi a partire dagli anni Duemila”
(Roberto Lacarbonara).
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