Per
celebrare Mantova Capitale Italiana di Cultura e i 20 anni del Festivaletteratura,
la prima italiana di uno straordinario concerto "Songs for
Eternity" replicato per due sere: il 18 aprile
nell'antica sinagoga Norsa Torrazzo, ore 20.30 (solo
su inviti), e il 20 aprile al Teatro Bibiena, gioiello
di architettura e di acustica, alle ore 20.30.
Ute Lemper, la grande cantante e artista tedesca, si
è esibita in un repertorio di canzoni scritte nei campi di concentramento
da musicisti ebrei deportati, molti dei quali morirono nelle camere a
gas. Sono canzoni di grande bellezza, con parole struggenti, spesso scritte
da poeti.
Moni Ovadia, che ha fatto conoscere in Italia la cultura
e il teatro yiddish, ha raccontato le storie di come le canzoni sono state
scritte e ritrovate, grazie al lavoro di Francesco Lotoro,
un musicista pugliese che da trent'anni dedica tutto il suo tempo e tutte
le sue risorse alla ricerca di testimonianze musicali che provengono dai
luoghi di detenzione della Seconda Guerra Mondiale.
Ne ha raccolte 17.000, sui supporti più diversi: carta igienica, brandelli
di sacchi di iuta, pezzi di tessuto, carta oleata, moltissimi solo impressi
nella memoria dei sopravvissuti e pazientemente trascritti. 5.000 li ha
già studiati, trascritti e registrati, ed è convinto di poterne scovare
ancora un gran numero, se riuscirà a incontrare reduci dai campi di concentramento
che potrebbero ricordarli.
E' un patrimonio di inestimabile valore culturale, testimonianza di come
lo spirito non si dia per vinto anche nella condizioni più drammatiche
e di come il bisogno di creare bellezza sia connaturato all'essere umano.
Nella battaglia contro l'annientamento e contro il Male assoluto, la musica
è vittoriosa. Le SS hanno ucciso fisicamente i compositori, ma la loro
voce perdura ed è monito alle coscienze.
"Come tedesca nata in Germania dopo la guerra, sento la responsabilità
e la necessità etica di testimoniare la storia dell'Olocausto, alla quale
sono molto sensibile e che mi tormenta. Voglio così non solo rendere omaggio
alla cultura ebraica, ma anche stimolare il dialogo su questo terribile
passato" spiega Ute Lemper.
La città di Mantova si è mobilitata intorno a questo evento, che è stato
fortemente voluto dal Sindaco, Mattia Palazzi, dagli
organizzatori di Festivaletteratura, dalla Comunità Ebraica
di Mantova, una delle più illustri d'Italia, ma anche dai mantovani stessi,
che hanno costituito un comitato attivissimo nella raccolta fondi promosso
da Angiola Bassani Bianchi, mantovana di origine ebraiche
(legata alla famiglia Bassani di Ferrara e parente dell'autore del "Giardino
dei Finzi Contini") e da sua cognata Marzia Monelli Bianchi.
Sostenuto da due importanti realtà locali, Banca Galileo
e Gruppo Sicla, il concerto ha portato a Mantova un gruppo
straordinario di musicisti: il virtuoso di violino Daniel Hoffman,
israeliano, il grande bandoneon argentino Victor Villena,
il clarinettista jazz Andrea Campanella e il contrabbassista
Giuseppe Bassi. Al pianoforte lo stesso Francesco Lotoro,
che ha già accompagnato la Lemper in questo repertorio a New York.
"Lotoro ha bisogno di sostegno economico per finire di studiare, trascrivere,
catalogare, registrare le partiture raccolte e per cercare quelle che
ancora mancano: un lavoro urgentissimo, perché il numero dei sopravvissuti
si assottiglia di giorno in giorno e con loro scompare l'unica possibilità
di recuperare le musiche impresse nella loro memoria" spiega Viviana
Kasam che ha ideato e organizzato il concerto insieme a Marilena
Citelli Francese e Donatella Altieri, presidente
della Onlus LastMusik, nata per sostenere il lavoro di
Lotoro.
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