LA GENERAZIONE Z e IL FUTURO DELL'EUROPA
Workshop all'Universita di Roma TRE, Facoltà di Scienze Politiche
Aprile a Roma

 
 
PROGRAMMA

2019
Programma workshop

 

In una Europa dal presente confuso e dal futuro incerto, sono sempre più gli scettici sull’appartenenza all’Unione. Il progetto comunitario non convince della sua importanza e utilità. I cittadini vogliono un’Europa dove a decidere siano i rappresentanti che hanno eletto, e non le lobby e le burocrazie di Bruxelles.
Il futuro dell’Europa come ideale geo-politico è nelle mani dei giovani; alla UE essi chiedono di essere più democratica, più aperta ai diritti sociali, più trasparente ed efficiente.

Come possiamo riavvicinare i giovani al progetto europeo? Come possono i giovani contribuire a rafforzare l’Unione come fattore di stabilità e punto di riferimento in un mondo in costante cambiamento?

In prossimità delle elezioni europee del 26 maggio 2019, l’Associazione culturale Musadoc ha organizzato a Roma il workshop “La Generazione Z e il futuro dell’Europa” dove sono stati i giovani i protagonisti che hanno raccontato come vedono l’Unione Europea, il suo ruolo e il suo futuro. I giovani della generazione Erasmus, che partecipano ai flashmob, che acquistano low cost e on line; sono gli youtubber, blogger e instagrammer; sono consumatori 2.0, la prima generazione digitale.Con questi giovani sono stati approfonditi i principali temi di attualità che attraversano le nostre società (le crisi economiche, le guerre, le grandi migrazioni, i nuovi nazionalismi, ecc.) che diventano motivi di riflessione e di discussione con il pubblico.
Il Workshop non è stao un semplice confronto tra idee diverse d’Europa ma ha avuto al centro una ampia discussione sull’esistenza stessa del sogno europeo.

Nell’incontro si è trovato spazio anche per una riflessione sull’inquietante riemergere in Europa di quei sentimenti di intolleranza e xenofobia che credevamo sconfitti per sempre.
Si è parlato infine delle best practices per contrastare efficacemente la disoccupazione giovanile e per garantire la protezione sociale; dei “migranti” lavorativi, dei programmi di volontariato, ecc.
Una maratona di giovani quindi, che si è alternata sul palco per raccontare le sensazioni e le situazioni, il loro sentire comune nei confronti dell’Europa e delle sue istituzioni.




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